Carta dei Valori


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Vogliamo cambiare la società. Siamo dalla parte di chi vuole cambiare le regole alla base del nostro vivere associato perché migliori la vita dei nostri simili. Ci spaventa però che il mondo cambi nel modo a cui stiamo assistendo per effetto dell’azione della specie umana, per la mancanza di consapevolezza degli effetti di ciò che facciamo come esseri associati.
Abbiamo una bussola per orientarci nel cambiamento: i principi enunciati nella nostra Costituzione e la sua attuazione e i diritti proclamati nella Dichiarazione Universale dell’ONU del 1948, che devono ancora trovare piena attuazione per tutte e tutti senza distinzione alcuna.

Il nostro impegno sarà quindi rivolto a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono questo obiettivo discriminando nell’accesso ai diritti e limitando la libera ed effettiva partecipazione alla vita politica, economica e sociale e quindi la sovranità di cittadine e cittadini.
Perché ciò accada riteniamo necessario che le cose cambino a partire dall’Europa, che di una propria carta costituzionale non si è mai dotata: non saremo mai davvero cittadini europei, come dichiariamo di voler essere, se non saremo riconosciuti come titolari dei diritti che solo una Carta Fondamentale potrà riconoscere sulla base di una storia comune, sulla ricerca attiva della pace che è stata a fondamento della sua nascita e sull’affermazione di diritti universali.

Ma la conquista dei diritti dovrà anche superare i confini europei e farsi globale. E la battaglia che oggi accomuna milioni di persone nel mondo è quella che riguarda l’emergenza climatica: lo sviluppo non può più avvenire a detrimento dell’ambiente. E l’attuale modello sociale oltre ad essere di ostacolo al pieno godimento dei diritti fondamentali delle persone sta dimostrando, con velocità crescente, di essere incompatibile anche con l’equilibrio ecologico del pianeta e la salvaguardia di un ambiente ospitale per la vita.
Il nostro impegno sarà quindi rivolto a ottenere che l’Europa si doti di una Carta Fondamentale approvata dai rappresentanti democraticamente eletti dalle cittadine e dai cittadini europei che sia basata sulla ricerca attiva della pace che ha segnato la sua nascita e sui principi fondamentali cui dichiariamo di ispirarci. E perché sia portatrice a livello mondiale di un cambiamento radicale del modello sociale che scongiuri il rapido deterioramento delle condizioni di vita.
Il cambiamento per essere effettivo comporterà necessariamente una serie di rotture con l’assetto esistente e di innovazioni radicali.

Non si potrà continuare con le politiche liberiste e con un capitalismo che nella sua degenerazione finanziaria ha lasciato mano libera a chi specula sul denaro per fare altro denaro causando l’impoverimento complessivo delle società, distruggendo l’ambiente e compromettendo la biodiversità. Che ha messo in discussione i diritti, ingrossato i numeri della povertà, trascinato in basso il valore e la dignità del lavoro, grazie all’attacco al salario e alle condizioni di chi lavora. Che ha destrutturato lo stato sociale, alimentato le divisioni e le disparità interne alla società, come quelle tra i generi e tra i territori (Nord – Sud, città-campagna) e ha impoverito il tessuto produttivo.
Né si potrà continuare con le funzioni pubbliche sottomesse all’interesse privato di chi ne è titolare, politico o amministratore, o dei suoi sodali. Con una formazione e un’informazione che sacrificano l’aderenza ai principi di verità e di imparzialità per manipolare le persone a fini di consenso politico o di penetrazione commerciale. Né con una condiscendenza verso l’istigazione alla violenza, in tutte le sue forme, contro chiunque tra i propri simili venga fatto apparire diverso, estraneo, inferiore.

Il nostro impegno sarà quindi rivolto a sostenere quanti, individualmente e in forma associata, sul piano della manifestazione delle opinioni e degli atti di vita quotidiana, così come delle iniziative di mobilitazione collettiva e dell’azione nelle istituzioni rappresentative, si daranno come obiettivi:

  1. La tutela del territorio e dei beni comuni, materiali e immateriali, e l’adozione di misure in grado di invertire le attuali tendenze in tema di emissioni, di sfruttamento delle risorse naturali – animali, vegetali e minerali – oltre i limiti di sostenibilità, di consumo di suolo
  2. Il rilancio e il potenziamento di un sistema sanitario nazionale in grado di assolvere a livelli adeguati di efficacia alle esigenze di tutela della salute della popolazione
  3. La tutela della dignità e civiltà delle condizioni di vita con misure per l’autodeterminazione dell'individuo nella società e nel mercato del lavoro come un reddito di base universale non condizionato, nonché di protezione sociale, anche attraverso la cooperazione e la solidarietà
  4. Lo sviluppo del lavoro, mettendone al centro il valore sociale e di realizzazione di sé una volta liberato dalle sue forme alienanti, e la tutela dei lavoratori e dei cittadini, associati e singoli, rispetto a soprusi di organizzazioni, enti e istituzioni private o pubbliche, italiane o straniere
  5. La promozione del diritto dei giovani ad una istruzione adeguata, restituendo alla scuola pubblica il ruolo primario, e di ogni persona a un’educazione che continui nel corso della vita
  6. un utilizzo del territorio che ne rispetti le specificità naturali, storiche, sociali: per fare delle città un luogo di incontro, di cultura, di accoglienza, e delle campagne luoghi dove nessuno si senta mai isolato; per valorizzare ii modelli di economia di prossimità
  7. Lo sviluppo della cultura, la tutela dei beni artistici e storici promuovendone una fruizione mirata all’arricchimento personale; il sostegno, finanziario e normativo, alla ricerca, a partire da quella di base; la promozione e la salvaguardia di una informazione libera e trasparente
  8. Il contrasto di ogni forma di violenza e di discriminazione per l’uguaglianza delle opportunità – nel lavoro, nell’organizzazione dei servizi, nell’esercizio dei ruoli di potere – e dello status difronte alla legge, per la libertà di espressione e manifestazione
  9. Il concorso delle cittadine e dei cittadini alla determinazione della politica nazionale attraverso una partecipazione attiva e informata, garantendo il rispetto dei valori democratici: bilanciamento e separazione dei poteri, laicità dello stato, pluralismo delle idee